Perché hai bisogno di raccontare storie
Perché hai bisogno di raccontare storie è presto detto. Philip Pullman autore della trilogia fantasy “Queste oscure materie”, una volta disse: "Dopo il nutrimento, il riparo e le relazioni, le storie sono la cosa di cui abbiamo più bisogno al mondo".
Quando gli umani vivevano ancora nelle caverne, alla fine della giornata non si sedevamo a guardare Netflix.
La loro serie TV preferita era l’anziano che raccontava storie.
Storie tramandate di generazione in generazione, che catturavano l’attenzione e mettevano al lavoro l'immaginazione.
Dopotutto cos'è Netflix se non un immenso contenitore di storie?
Le storie sono incredibilmente potenti nell'aiutare gli esseri umani a connettersi tra loro e sono una tecnica ormai collaudata anche per coinvolgere i tuoi clienti.
Ed è uno dei motivi principali per cui sono così efficaci come strategia di marketing.
E un concetto talmente verificato che anche i social media come Facebook e Instagram utilizzano le "Storie" come prodotto chiave delle loro piattaforme.
Sono opportunità per condividere brevi frammenti della tua vita quotidiana.
Puoi anche odiare i social ma le storie sono diventate molto rapidamente centrali anche in questo mondo.
E come consulente finanziario devi tenerne conto.
Vediamo perché.
Viviamo in un mondo in cui gli intervalli di attenzione stanno diventando sempre più brevi.
Guarda come le persone passano rapidamente da un aggiornamento di stato a un altro, poi a un altro e poi a un altro ancora.
Scorriamo per ore il monitor del nostro smartphone alla ricerca di “non so cosa”.
E come noi, lo fanno anche i nostri clienti e potenziali clienti, e non solo i ragazzi.
Su treni, aerei, in ristoranti e bar puoi osservare baby boomer cinquantenni e arzilli membri della terza età, che scrollano all'infinito i loro tablet e smartphone.
Sean Parker, il presidente di Facebook poi dimessosi nel 2005, ha recentemente ammesso che il social network è stato fondato non per unirci, ma per distrarci.
La domanda che si posero i fondatori di Facebook fu: “Come possiamo trattenere in modo cosciente le persone per più tempo possibile?”
Per raggiungere questo obiettivo, ha spiegato Parker, gli architetti di Facebook hanno sfruttato una vulnerabilità nella psicologia umana.
Ogni volta che qualcuno mette mi piace o commenta un post o una fotografia, ammette Parker "noi... ti diamo una scarica di dopamina".
Naturalmente io non sono un neuroscienziato, ma ormai numerosi studi concordano e confermano questo effetto.
È vero, non tutti sono connessi h24, ma in un modo o nell'altro tutte le strade portano a Facebook, Instagram, Twitter, YouTube, blog, mail, siti web ecc.
Allora come puoi interrompere questo flusso e catturare l'attenzione anche se per pochi secondi?
Come puoi convincere un lettore a fare clic sul tuo post o su un collegamento o a leggere la tua mail o a visitare il tuo sito?
La risposta è semplice... a dirsi!
I tuoi contenuti devono distinguersi dalla massa.
Perché se non lo fanno, quella breve capacità di attenzione si scioglierà in un attimo come ghiaccio nel deserto.
E prima che tu te ne accorga, non c'è più.
Se invece quello che leggono attira la loro attenzione, allora potrebbero continuare a fare l’esatto contrario: abbuffarsi dei tuoi contenuti.
E a quel punto il gioco è fatto.
Quindi devi essere in grado di sfruttare al massimo i pochi secondi disponibili.
Per farlo devi imparare a padroneggiare l'arte del copywriting ovvero il linguaggio macchina del marketing.
Ad esempio il titolo che usi per un articolo, un post, blog, l'oggetto di una mail.
Cosa scriverai?
Tutto inizia da lì.
É sempre il titolo di un articolo che cattura l'attenzione.
Se la storia riassunta nel titolo non lo farà, difficilmente il lettore proseguirà.
Gli esseri umani hanno un desiderio innato di raccontare e ascoltare storie.
Le buone storie attirano l'attenzione e ispirano le persone ad agire, motivo per cui la narrazione dovrebbe essere uno strumento essenziale nel tuo arsenale.
Se diventi un grande narratore, i clienti lasceranno il tuo ufficio ricordando te e il tuo messaggio.
In caso contrario la tecnofuffa, performance, prospetti, dati, analisi e statistiche passeranno davanti agli occhi dei tuoi clienti come una nave (con le luci spente) nella notte.
Le storie inoltre ti aiutano a rendere familiare ciò che familiare non è.
Rendono semplici argomenti complessi.
Sono efficaci nel creare un legame emotivo tra te e chi ti ascolta.
A questo punto la domanda sorge spontanea.
Qual è l'essenza di una bella storia?
Le storie non devono essere lunghe o dettagliate per essere efficaci, né devono essere divertenti, a meno che questo non sia il tuo forte.
Non snaturare ciò che sei.
Non c'è nemmeno bisogno di un finale pirotecnico.
Una semplice narrazione è sufficiente per attirare l'attenzione dei tuoi clienti.
In primo luogo, decidi qual è il messaggio che vuoi trasmettere.
Ad esempio, vuoi far capire che investire è la cosa giusta da fare?
Oppure vuoi sviluppare una storia che spieghi la volatilità del mercato in termini che i clienti possono capire?
Usa persone, luoghi e problemi come ingredienti chiave della tua storia, insieme all'azione da compiere per superare questi problemi.
Non è necessario avere un immenso repertorio.
Per cominciare, cerca di averne una manciata pronte per l'uso nelle situazioni appropriate.
In questo articolo ne trovi 6 già disponibili per aiutare i clienti ad attenersi al piano stabilito quando sono in preda al panico.